Le 5 tattiche segrete che gli hacker usano per colpire la tua azienda

Il ransomware non è più una minaccia improvvisa: è diventato un processo criminale industrializzato, gestito da gruppi strutturati che si comportano come vere e proprie aziende.

Nel 2025, gli attacchi ransomware non nascono più da un semplice allegato infetto, ma da una catena complessa di azioni coordinate: furto di identità, compromissione di fornitori, manipolazione psicologica dei dipendenti e attacchi automatizzati alimentati da intelligenza artificiale.

Questi gruppi — LockBit, BlackCat/ALPHV, Cl0p, Akira e molti altri — operano come reti globali con ruoli ben distinti: sviluppatori di malware, broker di accessi, gruppi affiliati che “affittano” l’infrastruttura.

Questo modello decentralizzato consente di aumentare la velocità di attacco e ridurre la visibilità delle operazioni, mentre la parte finale del processo (l’estorsione) diventa solo la punta dell’iceberg.

Secondo il Global Ransomware Report 2025 di Black Kite, oltre il 70% degli attacchi ransomware moderni inizia con un punto d’ingresso legato alle identità digitali o ai servizi cloud.

Non è più necessario un malware “pesante”: basta una credenziale compromessa, un token OAuth o un account di terze parti per dare accesso a intere infrastrutture.

La conseguenza? Gli hacker non puntano più solo a “bloccare” i tuoi sistemi, ma a compromettere la fiducia su cui si basa la tua azienda: clienti, dati, reputazione, continuità operativa.

In altre parole, il ransomware oggi è una minaccia di business, non solo informatica.

In questo scenario, le aziende devono aggiornare il proprio modo di difendersi: non basta un antivirus o un backup. Servono visibilità, resilienza e risposta coordinata.

Vediamo quindi le 5 tattiche segrete — reali e documentate — che gli hacker stanno usando nel 2025 per colpire le imprese più preparate, e come puoi neutralizzarle prima che sia troppo tardi.

Minaccia Informatica HelpRansomware

Estorsione basata sull’esfiltrazione: “senza / prima della criptazione”

Tradizionalmente il ransomware mirava a criptare sistemi e chiedere un riscatto. Oggi invece la traiettoria prevalente è: rubare i dati, minacciare la pubblicazione, talvolta criptare. Questo approccio è più rapido, silenzioso e genera leva sull’immagine e la reputazione della tua azienda.

Non sai come decifrare i tuoi file? HelpRansomware

Soccorso Immediato per Ransomware

Il ransomware non deve paralizzare la tua attività. I nostri specialisti sono pronti a recuperare i tuoi dati e proteggere i tuoi sistemi.

Perché funziona

La logica dietro l’estorsione basata sull’esfiltrazione è semplice e brutale: rubare e minacciare di pubblicare informazioni sensibili dà agli aggressori una leva immediata sulla reputazione dell’azienda, spesso molto più efficace (e rapida) della cifratura totale dei sistemi.

Gli attori criminali hanno capito che non è necessario paralizzare un’infrastruttura per ottenere un risultato — basta appropriarsi di dati preziosi (contratti, email dirigenziali, record cliente) e usarli come strumento di pressione pubblica o come merce per la vendita nel dark web.

Questa tattica è efficace anche perché riduce drasticamente il “rumore” operativo: l’esfiltrazione ben pianificata può avvenire in modo stealth, mentre la cifratura massiva tende a generare alert immediati e risposte rapide dal SOC.

Di conseguenza il cosiddetto dwell time — il tempo che intercorre tra la compromissione iniziale e l’azione di estorsione — si è accorciato notevolmente; in alcuni casi documentati gli aggressori sono passati da compromesso a richiesta di estorsione in poche ore, non più in giorni o settimane.

Questo ritmo compressato lascia meno spazio alla rilevazione e ai processi di containment tradizionali. 

Infine, la varietà dei canali di esfiltrazione (cloud, repository esterni, servizi di file transfer, account di terze parti) e la diffusione di leak-site pubblici rendono il ricorso all’estorsione dati un’opzione rapida e ripetibile per i gruppi criminali: non serve più un “colpo unico” spettacolare, ma una strategia di raccolta e sfruttamento che può essere ripetuta su molte vittime.

Primo trimestre 2025 HelpRansomware

Contromisure pratiche

  • Monitorare e bloccare attività di esfiltrazione: upload voluminosi verso cloud esterni, endpoint che iniziano a trasferire grandi quantità di dati inusuali.
  • Segmentazione dei dati sensibili: accessi limitati, log separati, “zero-trust” per i repository critici.
  • Backup verificati e isolati: avere copie air-gapped, testate periodicamente, con versioning e controllo dell’integrità.
  • Piano di risposta a incidenti che prevede rischio di “pubblicazione dati” (non solo “ripristino sistemi”).

Automazione e IA al servizio dell’attaccante: spear-phishing 2.0 e social engineering avanzato

Gli attaccanti stanno evolvendo rapidamente.

Non si limitano più a inviare massa di email generiche: grazie all’intelligenza artificiale (IA), modelli generativi, deep-fake audio/video, strumenti di automazione, le campagne di phishing e di ingegneria sociale stanno diventando più mirate, credibili e difficili da rilevare.

l report ENISA-2025 indica che le campagne di phishing supportate da IA rappresentano oltre l’80 % delle attività di social engineering osservate.

Secondo i dati del Anti‑Phishing Working Group (APWG) nel primo trimestre del 2025 il numero di attacchi phishing registrati ha superato il milione di casi, confermando una forte crescita nel numero e nella sofisticazione degli strumenti.

Hai bisogno di aiuto per recuperare i tuoi dati? HelpRansomware

Soccorso Immediato per Ransomware

Il ransomware non deve paralizzare la tua attività. I nostri specialisti sono pronti a recuperare i tuoi dati e proteggere i tuoi sistemi.

Identità digitali e furto di credenziali — il nuovo perimetro dell’attacco

L’identità come arma

Oggi gli aggressori mirano a impersonare utenti legittimi. Rubano cookie di sessione, token OAuth e chiavi API per ottenere accesso continuo e invisibile. Come indica il NIST Zero Trust Maturity Model, la gestione dell’identità è ormai la prima linea di difesa.

Prevenzione efficace

Ridurre i privilegi secondo il principio di least privilege, monitorare token e sessioni, implementare MFA forte e disabilitare le credenziali statiche sono passi essenziali. Gli accessi privilegiati dovrebbero essere temporanei (just-in-time) e tracciati. Le linee guida di CISA raccomandano controlli costanti sulle identità esterne e sui fornitori.

Supply chain e terze parti — l’attacco indiretto

Un rischio sottovalutato

La maggior parte delle aziende lavora con una rete di fornitori digitali: gestionali, piattaforme cloud, servizi IT. Un singolo partner compromesso può diventare il punto d’ingresso per l’intera catena.

Incidenti legati a vulnerabilità HelpRansomware

Strategie di difesa

Applicare il modello Zero Trust, con autenticazione continua e segmentazione della rete, è ormai indispensabile.

Ogni fornitore deve rispettare SLA di sicurezza, patch management e MFA. Come raccomanda Europol IOCTA 2024, occorre integrare test di compromissione simulata (supply chain red teaming) per valutare l’efficacia delle difese condivise.

Tool legittimi e infostealer — la tattica “Living-off-the-Land”

Una minaccia invisibile

Gli hacker moderni usano strumenti legittimi già presenti nei sistemi (PowerShell, RDP, WMI) per agire indisturbati.

A questo si aggiungono gli infostealer, software in grado di sottrarre password e cookie per accedere con identità autentiche.

L’ENISA classifica questo tipo di attacco come tra i più difficili da individuare, perché le azioni sembrano perfettamente lecite.

Difesa e risposta

Implementare soluzioni EDR con analisi comportamentale, limitare l’uso di tool amministrativi sui client e segregare gli accessi critici sono misure fondamentali.

Il Carnegie Mellon SEI evidenzia che la capacità di riconoscere deviazioni comportamentali è oggi più utile della semplice rilevazione di firme malware.

Come HelpRansomware supporta le aziende contro queste minacce

Affrontare queste cinque tattiche richiede una strategia multilivello: tecnologia, processi e formazione. È qui che i servizi HelpRansomware fanno la differenza.

Accompagniamo le imprese nella costruzione di una sicurezza realmente operativa, che va oltre la semplice prevenzione.

Dalla protezione contro il ransomware con il ransomware consulting, alla formazione sulla sicurezza informatica con simulazioni di phishing avanzate, ogni intervento è progettato per ridurre il fattore umano come punto d’ingresso.

HelpRansomware assiste anche nella gestione dei backup e nel recupero dei dati dopo un attacco, garantendo continuità operativa, e fornisce un servizio di monitoraggio e risposta agli incidenti 24/7 grazie ai propri esperti SOC e analisti.

Ogni intervento è personalizzato, con l’obiettivo di prevenire, contenere e neutralizzare gli attacchi prima che generino danni irreversibili.

Conclusione

Il ransomware del 2025 non si misura più in gigabyte criptati, ma in fiducia compromessa.

Gli attacchi sono intelligenti, rapidi e invisibili. La difesa moderna non è solo tecnologica: è culturale, strategica e richiede partner affidabili.

Con soluzioni integrate di prevenzione, monitoraggio e risposta — e una cultura aziendale orientata alla sicurezza — ogni impresa può trasformare la minaccia ransomware in un’occasione per rafforzare la propria resilienza digitale.

Domande Frequenti (F.A.Q.)

1. Il phishing si può eliminare del tutto?

No. Ma si può ridurre drasticamente con formazione continua, MFA e procedure di verifica. Programmi strutturati riducono il rischio fino all’80 % entro sei mesi.

2. Quali gruppi ransomware sono più attivi nel 2025?

LockBit, BlackCat/ALPHV e Akira restano tra i più aggressivi, ma emergono nuovi gruppi specializzati in estorsione senza cifratura. (Fonti: Europol IOCTA 2024 | ENISA TL 2024).

3. L’antivirus basta a proteggermi?

No. L’antivirus è solo uno strato difensivo. Servono EDR, autenticazione forte, backup verificati e piani di risposta testati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *